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domenica 6 maggio 2018

XXII Giornata Bambini Vittime a tutela dell’infanzia contro la pedofilia - Impegno senza sosta! «Io ci sarò e tu?» Il silenzio indifferente nutre l’impunità

In difesa dei bambini vittime di abusi. 
Il silenzio indifferente nutre l’impunità

«Io ci sarò e tu?». L’invito è per domenica 6 maggio a piazza San Pietro, per la preghiera del Regina caeli insieme al Papa, in occasione della giornata dedicata ai bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza nei confronti della pedofilia. Giunta alla ventiduesima edizione l’iniziativa ha raccolto l’adesione di una quarantina di diocesi italiane, oltre che il sostegno della conferenza episcopale e il patrocinio del senato e della camera dei deputati.
A promuovere l’iniziativa è l’associazione Meter, fondata e presieduta dal sacerdote siciliano don Fortunato Di Noto, parroco ad Avola, dove è direttore del primo ufficio pastorale per le fragilità, che tra i suoi compiti ha l’ascolto e l’accoglienza di quanti si trovano in situazioni di sofferenza legate ad abusi sessuali e adescamenti online.

«È davvero doloroso e sconcertante constatare — scrive il vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), in una lettera indirizzata a don Di Noto — che una società come la nostra, che per mille innovazioni e conquiste si ritiene progredita, così spesso non sappia muoversi in difesa dei minori, dei quali porta la responsabilità e che rappresentano il suo futuro. Quanti bambini sono lasciati in balia di chi li sfrutta, nelle violenze più oscure della pedofilia e della pornografia infantile» si legge nella lettera. Il segretario generale della Cei si sofferma sui bambini vittime dei loro carnefici, ma anche dell’indifferenza, «poiché si ritiene che la sola violenza capace di mietere vittime sia quella che si esercita con la forza o la sopraffazione. Al contrario — osserva il vescovo — anche l’indifferenza fa del male, anch’essa è violenta e procura ferite che affondano nella vita delle persone e che diventano tanto più profonde quanto più si è deboli, come lo sono i piccoli». Dunque, «o si sceglie l’indifferenza, o l’impegno senza sosta: non c’è altra alternativa» conclude la lettera, annunciando che nei prossimi mesi la commissione della Cei per la tutela dei minori metterà a punto delle «linee di prevenzione e formazione» per le diocesi. 

«Nessuno ci venga a dire — spiega all’Osservatore Romano don Fortunato Di Noto — che la pedofilia, la pedopornografia, gli abusi sessuali e le violenze sistematiche sui bambini non sono un’emergenza globale. Siamo di fronte a un tragico fenomeno, sistematico, in particolare quello della pedofilia in rete, che rende alla criminalità un florido rendimento economico. Tutto ciò richiede un sussulto condiviso di condanna e un impegno instancabile fuori da autocelebrazioni e dichiarazioni a effetto». 

Oggi si stima che nel mondo siano oltre duecento milioni i minori vittime di abusi sessuali e tra questi decine di milioni compaiono in rete e si moltiplicano i siti dedicati ai pedofili, come documentano i rapporti stilati da Meter e da altre associazioni che affiancano il lavoro delle polizie postali, impegnate in una guerra contro criminali che quasi sempre restano impuniti mentre le loro piccole vittime non avranno mai giustizia. «Il corpo digitalizzato nelle periferie nel web — denuncia don Di Noto — è non solo esposto, ma prodotto, distribuito, venduto dove ogni foto e video rappresenta una vittima, segnata per sempre da una ferita mortale che lentamente uccide il presente e il futuro di un minore. Chiediamo allora alla Chiesa, alle istituzioni civili, politiche e culturali di andare oltre le sterili parole rappresentative e a operare sul serio di fronte a questo dramma che ogni anno vede un aumento esponenziale in tutto il mondo. Se un abusato ha un abusatore, a oggi sono decine di milioni i violati con altrettanti violentatori, che restano impuniti: una vergogna. Anche i colossi del web hanno le loro responsabilità perché, o per mancanza di legislazione, o per voluta distrazione e non collaborazione e contrasto del fenomeno, non attivano tutti gli strumenti necessari per contrastare e consegnare alle autorità inquirenti il flusso dei dati, al fine di individuare i soggetti che compiono crimini contro l’infanzia. Questo avviene in numerosi paesi, che non hanno ancora una legislazione adeguata e una concreta azione di contrasto» sottolinea il fondatore di Meter.
Di Noto punta il dito anche sui grandi media, cioè «coloro che possono fare la differenza e ci impongono invece, come sperimentiamo a Meter, quasi di elemosinare una notizia su questo crimine. Un silenzio indifferente che nutre l’impunità di atti contro l’infanzia e che richiede una reazione corale, universale. Sappiamo che non è così. Lo diciamo da anni, senza essere ascoltati».

(fonte: L'Osservatore Romano, articolo di Roberta Gisotti 5-6 maggio 2018)

Impegno senza sosta! È il titolo della XXII edizione di Giornata Bambini Vittime a tutela dell’infanzia contro la pedofilia che ricorre il 6 maggio. 
Don Fortunato di Noto, fondatore e presidente dell’Associazione Meter, la onlus nata nel 1989 con l’obiettivo di tutelare i bambini dagli abusi sessuali; e Adriana Passarello, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del Centro d’ascolto Meter Onlus, pongono l’attenzione sul problema e sulla necessità di fare rete di coscienza e solidarietà.

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Don Fortunato Di Noto ha voluto lanciare con una lettera aperta un appello alla stampa. ...

“Non restate indifferenti, non paralizzatevi permettendo alla rassegnazione di non farvi reagire, scrivete e parlate di questo grave dramma globale che riguarda me, te, la famiglia del vicino, il contrasto alla criminalità pedopornografica organizzata. Sono tanti 22 anni, ma non ci siamo mai fermati, anche contro il silenzio, anche quando molti erano indifferenti.

Non è un’iniziativa di “nicchia” è un impegno senza sosta di tutti. Facile dirsi contro la pedofilia, più difficile unirsi, insieme contro questa tragedia e inarrestabile fenomeno. Non posso che rivolgermi ai comunicatori dei media, per chiedere di offrire uno spazio nelle colonne dei quotidiani cartacei e digitale, alle Tv e alla Radio, una voce sulla tragedia dei bambini violati e abusati, schiavi dei pedofili e della pedopornografia. L’abuso è abuso, da qualunque parte provenga e da chiunque lo compia”.

Don Fortunato di Noto fornisce poi alcuni dati di un fenomeno sempre più sottaciuto e che non può essere considerato marginale. Nel 2017 l’Associazione Meter ha segnalato 2.196.470 di foto contro 1.946.898 del 2016. I video, invece, sono quintuplicati: dai 203.047 del 2016 ai 985.006 dell’anno scorso. Le vittime più coinvolte si rilevano nella fascia d’età 8/12 anni (12.120 link, 1.494.252 foto e 836.868 video), seguiti dalla fascia 3/7 anni (4.666 link, 685.610 foto e 140.532 video) e infine 0/2 anni (503 link, 4.292 foto e 4.412 video). Il Centro di ascolto e accoglienza Meter solo lo scorso anno ha accolto e accompagnato 131 casi di persone abusate, e a quanto dichiara uno studio europeo sono quasi 18 milioni di bambini vittime di abuso sessuale; sono, almeno le ultime, statistiche frammentarie e incerte per mancanza di un vero coordinamento globale che aiuterebbe molto alla lotta e all’impegno permanente.

“Non abbiamo una chiara visione unitaria del fenomeno che risulta drammatico – prosegue -, difficilmente gestibile, con poche risorse destinate alla prevenzione, informazione e cura. Decine le Dichiarazioni, carte e protocolli di intesa, poco, molto poco si fa per il fenomeno della pedofilia e pedopornografia ci cui le vittime sono tutti bambini prepuberi (inferiori ai 13 anni, con un aumento esponenziale di violenze sui neonati). E non se ne dovrebbe parlare, scrivere, documentare, rivolgere appelli ai Governi, agli Stati, ai colossi del web, alla collaborazione reciproca per individuare i nuovi e raffinati sfruttatori di bambini? Ecco perché invito tutti a parlare e a condividere la XXII Giornata Bambini vittime contro la violenza, lo sfruttamento, l’indifferenza, contro la pedofilia. Il 6 siamo radunati a Roma a Piazza San Pietro al Regina Coeli con Papa Francesco, il colore giallo sarà il nostro segno: Io ci sarò, e tu?




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